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IL NOSTRO PROGRAMMA

L'ENCI, all'uscita da un lungo periodo di commissariamento, è ormai avviato nell'opera, intrapresa sotto la giuda del Ministero, di attuazione del proprio ruolo pubblicistico, conferito con direttiva CDD 91/174 e dalle successive disposizioni statali.  Ci riferiamo in particolare al d.lgs. 30 dicemnre 1992 n. 529, che all'articolo 2, comma 1 istituisce I libri genealogici ed i registri anagrafici; alla legge 349/93 sull'attività zootecnica; al d.m. 5 febbraio 1996 che formalizza all'ENCI l'incarico della tenuta dei Libri Genealogici e delle verifiche zootecniche:
Si tratta di attività che il nostro Ente svolge fin dalla sua fondazione, e che negli ultimi anni hanno conseguito una diversa rilevanza istituzionale.

ATTIVITA' PUBBLICISTICA E OBIETTIVI TECNICI

1-

Rendere operante l'ufficio del LIbro quale fulcro dell'atttività pubblicistica dell'ENCI.

2-

Affinare il rapporto di collaborazione con la Commissione Tecnica Centrale per consentire alla stessa di svolgere il suo ruolo di consulenza a beneficio del Consiglio Direttivo nochè di supporto alle attività tecnice demandate alle Società specializzate.

3-

Attuare la differenziazione dei Certificati Genealogici in relazione all'attività di riproduzione ordinaria e selezionata.

4-

Potenziare l'anagrafe canina ENCI tramite gli strumenti informatici ed elettronici offerti dalla tecnologia.

5-

Partecipare attivamente a programmi scientifici mirati ad un'approfondita conoscenza genetica del cane, ampliando l'utilizzo del DNA dalla prospettiva "anti-frode" a quella di controllo delle patologie ereditarie.

6-

Rendere disponibile l'ingente mole di dati costituiita dalle verifiche zootecniche, per consentire algi studiosi di genetica di raggiungere nuove conoscenze sul DNA canino, da cui possa derivare un più rapido progresso dell'allevamento

 

 

SOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE LEGATE AI "CANI PERICOLOSI"

L'ENCI deve divenire il referente tecnico istituzionale per la definizione delle norme relative al controllo dei "cani pericolosi" attivandosi per:

1-

istituzione, promozione e diffusione capillare del "Brevetto del cane del buon cittadino" sulla falsa riga di quanto attuato dagli Enti Cinofili di altri Paesi e relativa idonea identificazione dei soggetti con "Brevetto".

2-

oggettivazione dei minori rischi derivanti dai cani con "brevetto" in termini di più vantaggiosi oneri assicurativi.

3-

controllo degli addestratori, mediante l'istituzione e la tenuta di apposito albo professionale ed alla creazione di un suo organo disciplinare.

 

 

IMMAGINE ESTERNA E INTERNAZIONALE

1-

Dare visibilità al ruolo tecnico, promozionale ed istituzionale dell'ENCI e delle associazioni ad esso affiliate mediante presenza sui mass media programmata da iniziative di P.R:

2-

Rafforzare la posizione e la credibilità dell'ENCI presso la FCI, coerente con il giusto peso dell'Italia nella cinofila mondiale, mediante un'azione opportunamente concentrata dal Consiglio Direttivo coi suoi rappresentanti in seno all'Organo medesimo.

 

 

TRASPERENZA

1-

Rendere trasparente l'attività del Consiglio Direttivoattraverso una puntuale informazione attuata dal giornale dell'ENCI cosicchè tutti i Soci possano valutarne l'operato, l'efficienza e l'effettiva realizzazione del programma presentato agli elettori.

2-

Aprire il giornale alle richieste, ai commenti ed alle eventuali critiche dei lettori in uno spazio appositamente creato e nel quale il Consiglio avrà facoltà di replicare per instaurare un dialogo permanente coi Soci

 

 

RAPPORTI INTERNI

1-

Alleggerire l'attività del Consiglio, mediante la creazione di Comitati Consultivi, nella misura e con le competenza strettamente necessarie, composti da un massimo di cinque membri di generale estimazione e di sicura autonomia.

2-

Attualizzare le strutture e le modalità operative al fine di accellerare l'esecuzione delle attività pubblicistiche (gestione libri genealogici, emissione di certificati, omologazione campionati etc.), la supervizione ed il controllo delle manifestazioni organizzate dai Soci Collettivi.

3-

Inserire tempestivamente sul sito Internet dell?ENCI le qualifiche di tutte le Esposizioni e Prove al fine di consentire in tempo utile le informazioni su cui i Soci possano basare l'attività d'allevamento e per garantire la trasparenza delle singole manifestazioni.

4-

Destinare assistenza e contributi alle Delegazioni per creare strutture informatiche periferiche atte ad armonizzare il flusso delle pratiche ed il pubblico servizio.

5-

Fornire supporto ed assistenza alle iniziative dei Soci Collettivi, mirate alla creazione ed alla gestione di strutture periferiche di particolare interesse per lo svolgimento di manifestazioni zootecniche (vedi sone per prove cinofile dei cani da ferma).

6-

Partecipare attivamente allo sviluppo delle razze italiane fornendo supporto economico e scientifico che garantisca la conservazione ed il miglioramento del loro patrimonio genetico.

7-

Fermo restando il riconoscimento dell' autonomia delle Società Specializzate in quanto private associazioni, valorizzare il loro ruolo nello sviluppo delle razze loro afffidate, stimolarle allo svolgimento delle loro funzioni zootecniche e ad emettere periodici rapporti sullo stato evolutivo della razza e conseguenti piani di allevamento.

8-

Attuare controlli sulla trasparenza dell'attività zootecnica delle Società Specializzate così da escludere eventuali distorsioni indotte da clientelismi interni, definendo per contro le ipotesi d'intervento dell'ENCI nella vita degli associati collettivi, limitatamente alla cattiva gestione ed alla deviazione dalle finallità zootecnicche per cui le associazioni sono state costituite, senza cioè indebite intormissioni nelle questioni concernenti gli aspetti privatistici dell'attività delle medesime.

9-

Effettuare la tempestiva trasmissione telematica alle Sociatà Specializzate delle informazioni desunte dai moduli di denuncia di nascita (modulo A) per le razze di competenza così da consentirne l'utilizzo per analisi dull'attività di allevamento e per i fini promozionalli più opportuni.

  

 

RUOLO SOCIALE DELLA CINOFILIA

Premesso che:

  •  

la cinofilia nella sua accezione più ampia coinvolge un universo trasversale di oltre un terzo delle famiglie italiane che posseggono circa 6,5 milioni di cani, fonte di vari problemi (organizzazione urbana, pubblica sicurezza, gestione cani pericolosi, anagrafe canina, pet-terapy, protezione civile etc.)

  •  

solo l'ENCI dispone delle conoscenze tecniche per gestire simili problematiche

l'ENCI dovrà porsi come interlocutore delle pubbliche istituzioni per:

1-

Creare strutture per l'appropriata gestione del fenomeno cinofilo globale.

2-

Realizzare e promuovere programmi educazionali rivolti alla massa dei proprietari di cani.

3-

Incoraggiare le discipline sportive che coinvolgono il cane e l'evoluzione delle relative tecniche di addestramento, con particolare riguardo a quelle che favoriscono il corretto rapporto uomo/cane e la dovulgazione di una corretta cultura cinofila.

Quanto sopra anche a beneficio di una accellerazione nella conversione dei 5 milioni di meticci esistenti in Italia a cani di razza

  

MORALIZZAZIONE

1-

Dedicare maggiore attenzione alle manifestazioni perchè non si sospettino, e non siano comunaque possibili, collusioni tra giudice e concorrente o espositore. Ciò potràà avvenire attraverso il controllo non formale delle giurie, la scelta dei delegati di sicura autorevolezza e competenza e la vigilanza del Comitato Consultivo degli Esperti.

2-

Informatizzare i risultati delle manifestazioni per consentire la raccolta di dati significativi sulle qualifiche rilasciate dalla stesso giudice ad un singolo concorrente, soprattutto se non omogenee rispetto alle valutazioni di altri giudici nonchè sul numero di certificazioni rilasciate da ciascun giudice in relazione al numero di manifestazioni giudicate.

  

 

 

©2003 S.Arnetoli, webmaster@canitalia.it

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