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S.AK.I.
Sezione Akita Italia

COMUNICAZIONI


ADENITE SEBACEA (SA-RESEARCH)                                                                               Giugno 2003
Cari amici akitisti,
l’amore per una razza deriva dalle emozioni che essa suscita in noi. Può trattarsi di simpatia, utilità, puro piacere estetico, ammirazione per caratteristiche di forza, coraggio, ardore…D’altronde amare una razza non significa solo goderne delle caratteristiche positive ma anche cercare di contribuire a migliorarla.

Gli allevatori compiono notevoli sforzi per selezionare i soggetti migliori, sforzi tesi a perfezionare gli aspetti estetici e caratteriali dei propri prodotti, ma devono fare attenzione a non dimenticare un aspetto fondamentale: la salute.
Il moderno allevamento canino deve basarsi sul raggiungimento di tre obiettivi fondamentali: salute, carattere, bellezza. Come potremmo godere appieno della compagnia dei nostri amici se colpiti da malattie che ne causino sofferenza?

La nostra razza è affetta da una serie di patologie, spesso di tipo dermatologico, di certo o supposto carattere ereditario. L’adenite sebacea è una di queste. Studi condotti in Svizzera ne hanno dimostrato l’ereditarietà; ora abbiamo la possibilità di poter studiare a fondo le caratteristiche del DNA dei cani affetti per individuare quale è il gene responsabile: è nato infatti un progetto di ricerca fondato sulla collaborazione tra JKC, WUAC e Facoltà di Medicina Veterinaria di Göttingen in Germania.

Gli studi sulle malattie genetiche del cane non sempre hanno avuto successo e spesso ciò è stato determinato dalla mancanza di collaborazione tra veterinari e allevatori/proprietari. Questo deve essere il punto fondamentale di un qualsiasi programma di ricerca e controllo delle malattie ereditarie: senza collaborazione non può esserci alcun risultato e per raggiungere il fine è necessario che entrambe le parti ne traggano vantaggio. I veterinari, sia pratici che ricercatori, devono essere interessati a capire i perché di una patologia e cercare di prevenirla e curarla, gli allevatori devono essere interessati a poter utilizzare i propri stalloni e fattrici nella piena certezza che la progenie sia esente da problemi di natura ereditaria. Ciò contribuisce ad aumentare il valore del proprio lavoro e credo che la convenienza sia assoluta.

In Paesi in cui questa collaborazione c’è stata, ad esempio la Gran Bretagna e la Svezia, si è riusciti a diminuire drasticamente la presenza di alcune malattie nella popolazione canina di determinate razze.
Ora abbiamo anche noi la possibilità di poter partecipare ad un programma di ricerca e controllo e cerchiamo di non perderne l’occasione!

Ecco quello che bisogna fare: tutti i proprietari (allevatori e privati) di akita cui è stata fatta diagnosi di adenite sebacea dovrebbero inviare fotocopia del pedigree, due campioni bioptici cutanei e due campioni di sangue (2 ml in EDTA) al seguente indirizzo:

Dr. Ina Pfeiffer, University of Göttingen, Groner Landstrasse 2, 37073 Göttingen

e-mail: ipfeiff@gwdg.de

I campioni devono essere inviati in contenitori isolanti (Styrofoam) con ghiaccio secco. Rivolgetevi al vostro veterinario affinché si occupi della pratica.

Tutti i dati saranno sottoposti a severe regole sulla privacy e non verranno mai divulgate notizie riguardo ai singoli akita affetti e a i loro allevatori proprietari.

Potrebbe essere previsto un contributo per le spese veterinarie e di spedizione da parte dei singoli membri del WUAC.

Si tratta di un programma importante e la vostra collaborazione potrebbe molto preziosa: ricordate che l’attenzione per la salute è un presupposto fondamentale per un corretto rapporto uomo-animale, rapporto che noi giornalmente abbiamo e cerchiamo con i nostri orgogliosi amici dagli occhi a mandorla.

         Filippo De Bellis, med. vet.
Consigliere SAKI, membro Commissione Salute

 


 

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